giovedì 19 agosto 2010

Giovanni De Feo - IL MANGIANOMI

               
Giovanni De Feo è nato a Roma nel 1973. Dall'età di sei anni disegna mappe e sogna di imbarcarsi su un bastimento di pirati sulle coste del Tirreno. Si è invece laureato in Storia del Cinema. Attualmente vive a Roma dove lavora come insegnante di italiano e consulente letterario per una casa di produzione cinematografica. Nel 2002 ha vinto il Premio Solinas per la miglior sceneggiatura.

Non guardarti indietro. Il Mangianomi ti segue. Il Mangianomi vuole te.
Una terribile minaccia insidia il Ducato di Acquaviva: è il Mangianomi, una creatura misteriosa e inafferrabile che si aggira nel buio rubando a qualunque cosa il proprio nome. In breve tempo uomini, donne, bambini, animali, ma anche torri, foreste e paesi interi vengono ridotti a vuoti gusci irriconoscibili. L’unica speranza per gli abitanti del Ducato è rivolgersi a Magubalik, un giovane e solitario cacciatore dall’abilità leggendaria, perché sconfigga il temibile mostro. Ma il compito si rivelerà arduo persino per lui, e la caccia al Mangianomi si trasformerà da una pericolosa avventura a una discesa agli inferi, in un’odissea alla ricerca di se stesso. Ambientato in una terra popolata da foreste animate, capricciose eroine, fattucchiere, briganti, cantastorie e lupi gentiluomini, Il Mangianomi è un affascinante viaggio di formazione, epico e avventuroso, in cui amore e memoria illuminano un mondo afflitto da ombre e solitudine. 

UN BRANO
"Osservate bene le ombre della mia lanterna. Potrete scorgervi le sagome nere di tre cani, la figura intabarrata di un cacciatore, una ragazza addormentata in una torre, e più in là un’ombra orrenda che li sovrasta: è nera e inconoscibile, tutta occhi e zanne. Sono i semi della mia storia questi, presagi e visioni di quanto state per ascoltare. Se fate attenzione vi accorgerete di come le mie parole siano le ombre che la mia lanterna getta sulla parete. Ma come ogni ombra ha un corpo che la genera, così ogni parola è il ricordo di un oggetto o di una passione, ogni nome un grido lanciato in un pozzo: non appena lo si ascolta, suscita in noi un’eco."

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